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Viaggio nella storia dItalia con Valentina 3

Viaggio nella storia d'Italia con Valentina 3

2006, Edizioni Piemme - Milano

Mancano solo due settimane a Natale. Torino è vestita a festa già da
parecchio e le strade del centro, di sera, sono illuminate come un paesaggio
da favola. Cascate di luce dappertutto, gente con il naso attaccato alle
vetrine, caldarrostai agli angoli di via Roma, bancarelle di libri con
festoni e palline colorate in via Po, getti d'acqua luminosi in piazza
Castello, via Garibaldi affollata da tanti giovani che scherzano e
ridono....

A casa nostra il Natale è la festa più importante dell'anno.

"Le tradizioni vanno rispettate", dice mia nonna, che ci ha regalato le
statuine con cui allestiamo il presepio. "Badate di non romperle, sono
preziose".

Oggi pomeriggio Tazio è venuto a trovarmi e gli ho chiesto di accompagnarmi
in cantina a recuperarle.

Prima di lasciare la cantina, però, mi sono guardata intorno. Su una parete
del locale è addossato un grosso armadio in cui è conservagto di tutto:
vecchie ricevute, i libri di scuola dei miei genitori, i giocattoli di latta
dei miei nonni, riviste, raccolte di fumetti, cartoline spedite dall'Italia
o da altre parti del mondo.

"Laggiù c'è un pezzo della nostra vita", mi dicono papà e mamma. "Vai pure,
fruga e chissà che non trovi qualcosa che ci siamo dimenticati di avere".

E così, a volte, apro le ante dell'armadio, rovisto a lungo e ritorno in
casa con un libro polveroso, una pallina di cristallo, una casetta di legno,
un taccuino dalle pagine ingiallite. Poi mostro a mio padre e a mia madre
ciò che ho trovato ed è tutto un :"Ti ricordi?....Ah, fu quella volta che..
Guarda guarda, e chi ci pensava più?....Eh, che nostalgia di quando eravamo
giovani.."

_Non ho mai frugato in quell'angolino _ho detto a Tazio.

Ho allungato una mano, e tra mucchi di vecchi giornali, ho trovato la
pagella della scuola elementare del nonno.

_Come ha fatto a finire quaggiù?

Ho letto i voti: sette, otto, otto, nove, sei, sette.

_Sai a cosa mi fa pensare tutto questo? _ ho detto a Tazio. _Al nostro amico
libraio.

Erano passati mesi dall'ultima volta che ci aveva prestato il libro magico
che ci aveva permesso di viaggiare nel tempo. La tentazione di andare a
trovarlo, e chiedergli nuovamente in prestito il libro, mi era venuta più
volte. Ma ci avevo rinunciato. Era come se non volessi più staccarmi dal mio
presente, dalle persone e dalle cose che riempiono la mia vita.

In quel momento, però, ripensando alla barba bianca del libraio, ai suoi
occhi luminosi e profondi, alla sua voce pacata e dolce, ho avuto una fitta
di nostalgia.

_Vorrei tornare da lui _ ho detto a Tazio.

_Facciamo domani pomeriggio?

_Alle quattro in punto.