In Liguria con Valentina2005, Edizioni Piemme - MilanoUn padre pirata.Ricordi d'infanzia Credo che tutti i figli siano curiosi di conoscere i sogni che i loro genitori facevano da piccoli. Anche a me, un giorno, capitò di chiedere a mio padre: _Papà, quand'eri bambino, che cosa sognavi di fare da grande? Mio padre mi rispose, serio: _Il pirata. _Che cosa? _Proprio così, sognavo di imbarcarmi su una nave, e fare rotta verso mari lontani. _Ma papà, i pirati assalivano altre imbarcazioni, commettevano saccheggi…. _Io però sognavo di essere un pirata gentiluomo. Nessuna violenza, soltanto abbordaggi concordati con i marinai delle altre navi, perché ci dessero un po' dei tesori che trasportavano. _Questo era un sogno ad occhi aperti, papà, non un progetto di vita…. _Quando sei un bambino, sogni l'impossibile. _Il pirata! E come ti era venuta in mente una stranezza del genere?Leggevi i libri di Salgari? Volevi imitare Sandokan? Oppure ti eri innamorato dell'Isola del Tesoro? _A mettermi quest'idea i testa fu mio padre. _Vuoi dire il nonno? _Già… _E come? _Quando ero piccolo, lui e la mamma mi portavano tutte le estati in Liguria. Affittavamo un appartamento e passavamo un mese nuotando o passeggiando tra vigneti e ulivi, pinete e macchia mediterranea. Non dimenticherò mai i profumi che mi deliziavano e i paesaggi che mi riempivano gli occhi di stupore per la loro bellezza. _E dove andavate? _Ogni anno in un posto diverso. Ad Alassio, a Cervo, a Varazze, a Sestri Levante, a Chiavari, nelle Cinque Terre. La prima volta che vidi il mare avevo sei anni e mi stregò subito. Mi sembrava infinito e, oltre l'orizzonte, immaginavo mondi fantastici e pieni di meraviglie. Da allora mi appassionai ai libri che parlavano del mare, di navi e porti, isole e fari, tempeste e abissi, bucanieri e pirati. Più tardi cominciai a cercare in biblioteca i diari di bordo dei capitani famosi e imparai quasi a memoria quello di Cristoforo Colombo. Fu una infatuazione che durò fino ai tredici anni. Poi, di colpo, mi svegliai dal mio sogno. Ma l'amore per il mare mi è rimasto nell'anima. _Papà, perché non ci facciamo un regalo? _Che tipo di regalo? _Organizziamo una vacanza in Liguria. Io, Luca, tu e la mamma. Così potrai farci conoscere i luoghii ai quali sono legati tanti ricordi della tua infanzia. _E perché no? Potrei prendermi una settimana di ferie quando tu e Luca finite la scuola. In quel momento mi è venuta un'altra idea, e gli ho chiesto: _ Che ne dici se portiamo Tazio con noi? Anche a lui piacciono le storie dei pirati. _Ma hai appena parlato di una vacanza per noi quattro…. Mia madre, però, quando l'abbiamo messa al corrente del nostro progetto e del mio desiderio di coinvolgere anche Tazio, ha osservato: _Lo vedo così spesso quel ragazzino, che mi sembra uno di casa, quasi un altro figlio. Papà ha ottenuto il permesso di assentarsi dall'ufficio per l'ultima settimana di giugno e i genitori di Tazio hanno detto subito di sì. Quando mi ha telefonato per darmi la bella notizia, gli ho detto: _Sono contenta che sarai dei nostri! Voglio proprio vedere dove ci porterà mio padre…. Sembra molto emozionato. |