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Nel Lazio con Valentina

Nel Lazio con Valentina

2004, Edizioni Piemme - Milano

Una professoressa in gamba

Il primo anno di scuola media si è concluso. All'inizio non è stato facile. Un conto era avere a che fare con il mio maestro, Angelo, un conto era trovarsi davanti tante persone che mi chiedevano tutte di essere preparata nella loro materia. Era come sentirsi divisi a pezzi. Invece con il maestro mi sentivo tutta intera: sia che studiassi scienze o geometria, sia che mi esercitassi in grammatica o imparassi una poesia.
"Pensi che potremo discutere come facevamo con Angelo?" mi chiese Ottilia, la mia migliore amica, il nostro primo giorno alle medie.
"Lo sapremo presto…."
Per quanto riguarda la nostra professoressa di lettere, Linda, lo scoprimmo subito. Entrò in classe con un'aria allegra e ci disse: "Benvenuti nella vostra nuova scuola! Spero che non abbiate pregiudizi. Io non ne ho. Amo il mio lavoro, adoro stare con i ragazzi e ho molte passioni che vorrei condividere con voi. A cominciare dalla lettura. Se vi piace leggere, avete trovato chi fa per voi. Se non vi piace, sono quasi certa che riuscirò a fare di voi dei buoni lettori. In questo borsone ho un bel po' di libri e tra poco li distribuirò a chi li vorrà. Con chi non li vorrà, farò una chiacchierata a tu per tu".
Con gli altri professori ci sono stati alti e bassi, momenti di noia e altri di tensione.
Con Linda abbiamo per lo più ragionato, a volte anche discusso. Se avevi ragione ti dava ragione, se avevi torto te lo faceva notare e non ti permetteva di nasconderti dietro ridicole giustificazioni. Insomma, ci ha sempre trattato "da grandi".
Linda l'autorità se l'è sempre guadagnata con intelligenza e con fermezza.
Si comporta nello stesso modo con i suoi figli, prof? " le chiesi un giorno.
"Naturalmente " mi rispose.
"Ecco una donna che sa il fatto suo!", mi disse Ottilia, quando la vide difendere la classe mentre eravamo davanti a un museo e un uomo ci consigliò di tornarcene a scuola, perché dei ragazzini non potevano capire nulla di una raccolta di opere d'arte.
"Siamo qui per imparare" gli rispose Linda. "E se lei volesse darci una mano, i suoi consigli sarebbero ben accetti. Entriamo, ragazzi".
Linda si è sempre comportata correttamente con tutti, ma penso che abbia avuto un occhio di riguardo per me, Ottilia e Tazio.
"Formate un bel terzetto" ci disse dopo poche settimane di scuola.
"Siamo amici " le rispondemmo con semplicità.
"Ma lo siete in un modo particolarmente bello…"
Di Linda abbiamo parlato spesso ai nostri genitori e una volta l'abbiamo persino invitata a casa mia per fare merenda insieme.
"Adesso capisco perché le volete così bene" mi disse mia madre quando Linda se ne andò, dopo aver recitato un brano della Divina Commedia : quello in cui il conte Ugolino della Gherardesca racconta la sua triste storia.
"Che forza!" esclamò mio fratello, conquistato.

Laureata in storia romana antica…

Il penultimo giorno di scuola Linda invitò me. Ottilia e Tazio a casa sua e ci disse: "La scuola è finita, avete lavorato sodo e sarete promossi tutti e tre con ottimi voti. Lo so perché ho chiesto ai colleghi delle altre materie… Per questo vorrei farvi un regalo: vi piacerebbe venire con me a Roma e nel Lazio? Io sono laureata in Storia Romana Antica e potrei insegnarvi sul campo cose utili e curiose. Mio marito è d'accordo, gliene ho già parlato, e i miei figli andranno a passare una settimana in campagna dai nonni. Con il treno arriveremmo a Roma in poche ore…Che ne dite? Naturalmente dovete avere il consenso dei vostri genitori".
"A me lo daranno di sicuro!" mi sono affrettata a rispondere. "Ormai ti conoscono".
"I miei sono due giramondo e vorrebbero che io imparassi a essere come loro" disse Tazio.
"Spero solo che mio padre sia d'accordo…", ha sospirato Ottilia.
"Allora parlatene a casa e fatemi sapere, ok?"