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Il primo bacio... non si scorda mai!

Il primo bacio... non si scorda mai!

2004, Edizioni Piemme - Milano

Ricordi all'alba

Oggi è il primo maggio. La scuola è chiusa, sono le sei di mattina e io mi sono svegliata da poco. C'è silenzio in casa: dormono tutti, anche Alice. E' ai piedi del mio letto, come al solito arrotolata su se stessa.Non devo aprire gli occhi per saperlo. Anche con gli occhi chiusi, infatti, si possono vedere tante cose.
Anzi, a volte si vedono meglio. Come i ricordi, per esempio. Vengono a visitarmi spesso a quest'ora…Forse hanno bisogno di silenzio per affiorare alla memoria! La notte non è ancora finita, il giorno non è ancora cominciato e loro sono lì, tra la luce e il buio.
Quali ricordi mi vengono in mente stamattina?
Quelli della festa dei miei tredici anni. E' stata proprio tre mesi fa, il due di febbraio. C'era il sole quel giorno. Ed era un sabato, proprio come oggi.
Come mi sentivo? Non avrei saputo dirlo. Mi sembrava di non essere più bambina e di essere diventata….qualcos'altro. Ma cosa?
"Valentina, tredici anni sono un'età importante" mi aveva detto zia Elsa il giorno prima della festa.
"Perché, zia?"
"Perché…a dire la verità non so spiegartelo. So solo che quando io ho compiuto tredici anni, ho guardato le mie bambole e mi sono messa a ridere e a piangere insieme!"
Allora anche io ho guardato le mie bambole, ma non mi veniva né da ridere né da piangere. Provavo solo un po' di malinconia.
"Valentina, ormai siamo delle adolescenti!" ha esclamato Ottilia consegnandomi il suo regalo.
"Che significa?"
"Dai, non fare la finta tonta".
"No, sul serio, spiegami cosa vuol dire".
Ottilia è rimasta in silenzio per qualche secondo, poi mi ha detto: "Te lo spiego un altra volta. Cosa c'è di buono?
"Torte, panini, bibite, salatini ….tutto quello che vuoi".
Ma io non avevo fame: preferivo veder mangiare i miei amici, e Alice naturalmente.
A un certo punto l'ho presa in braccio, le ho dato un pezzetto di torta e le ho detto: "Voglio che anche tu festeggi i miei tredici anni".
Lei si è lasciata stringere e si è messa persino a fare le fusa, leccandosi i baffi con soddisfazione. Quando si rannicchia tra le mie braccia, Alice posa sempre la testa sul mio cuore. Forse quel battito regolare le fa venir voglia di addormentarsi.
"Be', che fai? Invece di stare con noi, te ne stai con la tua gatta? " mi ha chiesto Ottilia entrando in camera mia. "Dai, vieni. Tazio si sente solo senza di te".
Tazio. Sono felice di averlo conosciuto! Ne è passato di tempo da quando abbiamo cominciato a scambiarci i primi bigliettini alle elementari…Sì, ogni tanto abbiamo bisticciato. E una volta non ci siamo parlati per una settimana. Ma è stata quasi sempre colpa mia. Sapete quella cosa che si chiama "gelosia"? Be', io ho imparato a conoscerla da un po'. Se vedo che Tazio si scambia un sorriso con una compagna di classe, subito mi sento avvampare.
Ed è inutile che io mi dica: "Valentina, la smetti? Non ti accorgi di essere ridicola?" Niente da fare. Non serve proprio. Vorrà dire per caso che Tazio è diventato così importante per me, che non posso più fare a meno di lui? Ma in fondo non siamo mica sposati, stiamo insieme e basta.
Per il mio compleanno, Tazio mi ha regalato un'agenda elettronica.
"E' molto bella…Purtroppo non so usarla", gli ho detto quando ho scartato il pacco.
"Ti insegno io".
"Quando?"
"Nei prossimi giorni".
"No, adesso".
Naturalmente era una scusa, per poter stare un po' con lui.
"Mi vuoi bene? " gli ho chiesto.
Lui si è messo a ridere: "Se ho tenuto bene i conti, questa è la duemillesima volta che me lo chiedi".
"E la risposta qual è?"
Un bacio e un abbraccio stretto stretto.

Verso le dieci di questa mattina è squillato il telefono.
Adesso ce n'è uno anche nella mia camera, così ho posato sul letto il giallo che stavo leggendo e ho alzato la cornetta convinta che fosse Ottilia. Invece era il maestro.
_Ciao, Valentina".
_Ciao, maestro. Che sorpresa. Come stai?
_Benissimo. Questo sarà il maggio più bello degli ultimi anni per me, Giulietta e nostro figlio Mattia. Ci siamo fatti un grande regalo.
_E cioè?
_Abbiamo ristrutturato una casa nel Canavese, vicino a Ivrea. Era quasi un rudere, e ci sono voluti parecchi mesi per renderla di nuovo abitabile. Ma adesso è davvero bella, è circondata da un bel giardino e intorno ci sono boschi a volontà. Insomma, un posto perfetto per Mattia: potrà correre e giocare all'aperto ogni volta che vorrà.
_Sono felice per voi.
_Grazie. Ma non ti ho telefonato solo per dirti questo. Mi farebbe molto piacere se tu, Tazio e Ottilia veniste a trovarci domenica della prossima settimana per inaugurare la casa insieme a noi.
_Sarebbe fantastico. E credo proprio che i miei genitori non avranno nulla in contrario.
_Splendido. Sarà una specie di rimpatriata con i miei ex alunni, allora. Vi passo a prendere domenica mattina in macchina davanti alla scuola elementare. Ciao, Valentina.
_Ciao, maestro.

Mezz'ora dopo ho chiamato Ottilia.
_Hai ricevuto la telefonata del maestro? - le ho chiesto.
_Sì, e sono proprio contenta di passare una domenica fuori casa.
_Ci divertiremo, vedrai.
_Chissà perché il maestro ha invitato solo te, me e Tazio.
_Avrà un buon ricordo di noi.
_Ho una tale nostalgia delle ore in cui leggeva o raccontava!
_Anche io. Beh,ora ti saluto. Ci vediamo lunedì.
_Lunedì? Pensavo che ci saremmo viste anche domani.
_Va bene, ti chiamo io. Magari usciamo nel pomeriggio.
Ho riattaccato e ho chiamato Tazio.
_Sono libero _ mi ha risposto quando gli ho chiesto se contava di venire anche lui dal maestro. _I miei saranno in giro e sabato sera dormirò dalla nonna.
_Non ho mai conosciuto dei genitori più giramondo dei tuoi. Se non ci fosse tua nonna, come farebbero?
_Tutto sommato, mi è andata bene. Anche lei è più che contenta di farmi da nonna e da madre. Ma penso che i miei comincino a stancarsi di essere sempre in volo. Prima partivano tutti contenti, adesso mugugnano e sbuffano. Scommetto che tra qualche mese si sistemano un computer in camera e lavorano a distanza. Ma per me non credo che cambierebbe molto, sarebbero lo stesso molto presi….
_Sono contenta che mia madre faccia la casalinga. Almeno ho qualcuno con cui parlare in casa.
_Pensi di fare anche tu la casalinga, da grande?
_No, no, calma….Lo sai che mi piace viaggiare e che penso di fare….O beh, c'è tempo per pensarci.
Prima di salutare Tazio, gli ho chiesto: _Mi vuoi bene?
_Sei ridicola! _ mi ha preso in giro mio fratello entrando in camera proprio in quel momento.
Ho messo giù il telefono e gli ho ricordato: _Bussa, prima di entrare in una camera dove qualcuno sta telefonando. Scommetto che stavi origliando dietro la porta.
_Ma che dici? Non me ne importa proprio niente del tuo fidanzato.
Che fosse anche lui geloso? Forse non gli andava giù che sua sorella avesse qualcun altro a cui volere bene…Comunque ho lasciato perdere e, prima di rimettermi a leggere, ho pensato che avrei dovuto portare una sorpresa al figlio del maestro.
Cosa si può regalare a un bambino di due anni e mezzo?