Viaggio nella storia d'Italia con Valentina2004, Edizioni Piemme - MilanoDomani è Natale. Una festa che mi piace. Stasera andremo dai nonni e passeremo la vigilia con loro. Il presepe è pronto già da una ventina di giorni: io e Luca abbiamo raccolto il muschio nella campagna intorno alla casa dei nonni, e abbiamo confezionato un abbeveratoio di legno per le pecorelle di terracotta.La nonna è proprio in forma: ha promesso che cucinerà dei piatti speciali e che i dolci per i quali è famosa ci aspettano nella sua vecchia credenza a vetri. _Anche quelli con le mandorle? _ le ha chiesto Luca al telefono. _Soprattutto quelli _ gli ha risposto la nonna. Insomma… tutto è pronto! Allora perché mi sento un po' malinconica? Forse perché Tazio è partito con i suoi e Ottilia è già in montagna con la famiglia. Così, dopo pranzo, ho detto a mia madre: _Faccio un salto in centro, ho voglia di dare un'occhiata alle vetrine. A mio fratello ho chiesto: _Vuoi venire con me? _No, fa troppo freddo _ è stata la sua risposta. Era vero, ma c'era anche un bel sole….e Torino appariva luminosa, avvolta come in un abbraccio dalle sue montagne abbondantemente innevate. Sono arrivata con il tram in Piazza Castello e mi sono infilata sotto i portici, che erano gremiti di uomini e donne stretti nei loro pesanti cappotti e di bambini dagli occhi sgranati e i nasi rossi. Dopo un po', ho raggiunto la Galleria Subalpina, uno dei più eleganti "salotti" di Torino. Si trova nei pressi di Palazzo Carignano, dove nacquero Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II, è illuminata da un alto tetto di vetro e al suo interno è rallegrata da aiuole colorate e grandi vasi di fiori. Ogni volta che ci entro, mi sembra di tornare indietro nel tempo, agli anni in cui a Torino si manifestava nelle piazze per costruire l'unità d'Italia. Mi piace la storia, perché mi incuriosisce capire come si trasformano i luoghi, come cambia la vita quotidiana, i cibi che mangiano, i vestiti che si indossano, le comodità che si hanno in casa, i desideri e i sogni che fanno uomini e donne, bambini e ragazzi….Beh, mi interessano le ragazze, soprattutto, visto che io sono una di loro e che mi faccio un sacco di domande su come sono e su come vorrei essere. In un angolo della Galleria Subalpina c'è una libreria specializzata in libri antichi. Per qualche motivo ho desiderato fermarmi davanti alle sue vetrine. Sui ripiani e sugli scaffali c'erano libri di ogni genere, per lo più libri antichi, naturalmente: libri con i dorsi di cuoio e con i titoli che parevano fregi dorati, libri spessi, libri sottili e minuscoli da tenere in tasca, libri con le copertine sbiadite e con i bordi accartocciati. Ma c'erano anche vecchie cartoline pubblicitarie ingiallite e vecchissimi libri per bambini che mi hanno intenerita: pensavo ai padri, alle madri o ai nonni che li avevano regalati chissà quanto tempo fa accompagnandoli con una dedica: "A Giovanni per il suo compleanno", "Alla cara Maria per la sua prima comunione", "Al mio nipotino per essere stato promosso a scuola". Mi è venuta una irresistibile voglia di toccare e aprire quei volumi. Sempre più incuriosita, ho avvicinato il viso alla porta a vetri, ho fatto schermo agli occhi con una mano e ho cercato di guardare l'interno del negozio avvolto nella penombra. Ho subito visto un uomo con una lunga barba bianca che mi fissava e con un sorriso sembrava invitarmi. Quando mi ha fatto un cenno con la mano, ho spinto a fatica la pesante porta e sono entrata. Il pavimento di legno è scricchiolato sotto i miei piedi e l'odore penetrante della carta antica mi ha quasi dato le vertigini. L'anziano libraio era seduto dietro un bancone. _Ti interessano i vecchi libri? _ mi ha chiesto. _Mi incuriosiscono. _La mia libreria è frequentata soprattutto da clienti di una certa età: studiosi, professori, scrittori…. E' insolito veder entrare una ragazza della tua età. Ho sbirciato sugli scaffali stracolmi di libri, poi ho lanciato un'occhiata attraverso una porticina appena socchiusa: dava su una grande sala in cui centinaia di libri erano affiancati gli uni agli altri…. Ho preferito non rispondere all'osservazione dell'uomo. Se voleva farmi sentire fuori posto, allora perché mi aveva invitata ad entrare? _Ti piace leggere? _ mi ha chiesto. _Moltissimo. _Quanti anni hai? _Dodici. _E dimmi….come ti chiami? _Mi chiamo Valentina. _Perdona la mia in discrezione ma….sembri una ragazzina "speciale". _In che senso? _Ti ho vista guardare i libri con un interesse e un desiderio di conoscere molto simili a quelli che avevo io alla tua età. _Gliel'ho detto: mi piace leggere. _Credo che tu non ami solo leggere, ma anche entrare nelle storie, non è così? _Quando il libro mi appassiona, mi sembra di entrare in un altro mondo con la mente e con il corpo. L'uomo ha annuito e mi ha guardata così intensamente da costringermi ad abbassare gli occhi. _Vorrei farti leggere un libro _ mi ha detto. _Nel senso che …ha intenzione di prestarmelo? _Sì. _Che libro è? _Un libro speciale che abbiamo letto in pochissimi e che solo ad alcune persone riesce ad offrire quello che contiene. Sento che potresti essere tra queste. _E' un libro per bambini o per adulti? _E' un libro che non ammette definizioni. E' un libro vivo, colmo di misteri, persino pericoloso. Pensi di essere pronta a un'esperienza del genere? |