| PABLO, un nuovo amico per Valentina2003, Edizioni Piemme - MilanoTabelline e telefonate
Da quando è iniziata la scuola Luca è fissato con le tabelline. E vuole essere interrogato da me, da mio padre, da mia madre, a colazione, a pranzo, a cena, quando siamo in macchina e quando guardiamo il telegiornale. _E' diventata una vera fissazione _ gli ho detto, quando mi ha seguita in camera dopo cena e mi ha chiesto per l'ennesima volta: "Avanti, interrogami". _Adesso devo studiare per conto mio _ ho sbuffato. _Vai da papà._ Ero stanca, avrei preferito ascoltare un po' di musica e mi sarei infilata volentieri a letto per pensare, dormire, sognare. Invece avevo da studiare la circolazione del sangue per il giorno dopo e non ne avevo proprio voglia. Speravo perfino che durante la notte arrivasse una bufera di neve, che la scuola venisse chiusa e che saltasse la lezione di scienze insieme a quella di matematica. "E' il cinque novembre, e si prevede freddo intenso in arrivo. Perciò, chissà…." Ma da questi pensieri mi ha distolto il telefono. Mi sono seduta dietro la scrivania, ho alzato la cornetta e ho detto: _Pronto, chi parla? _Indovina! _Stefi! _Ciao, piccola. _Ti sento male. Da dove chiami? _Più o meno dalla Terra del Fuoco. Sono in Argentina. _Addirittura! E' bello laggiù? _La terra sì. Ma la condizione della gente no. Non li vedi i telegiornali? _Qualche volta. Sembrano dei bollettini di guerra o dei film dell'orrore. Incidenti, battaglie, terremoti, alluvioni. Accidenti, ma che sta succedendo nel mondo, Stefi? _Potrebbero accadere cose migliori. _Be', parliamo di cose più allegri.Quando verrai a trovarci? _Prima di quello che immagini. Ho chiamato per avvisare che ho scritto una e-mail a tua madre. Dovrebbe essere già arrivata. Fagliela leggere subito e dille che la richiamo domani sera. _Posso leggerla anch'io? _Sì, visto che riguarda anche te, e il resto della tua famiglia. Buona notte, Valentina. _Buona notte, Stefi. _Ehi! Qui sono ancora le tre del pomeriggio. _Ah, già _ ho riso.
La lettera di Stefi
Sono andata ad accendere il computer, poi sono andata da mia madre in cucina e le ho detto: _ Stefi ti ha scritto una lettera. La apro, la stampo e te la do. La mamma si è asciugata le mani con uno strofinaccio e mi è venuta dietro incuriosita . Ho aperto la posta elettronica, ed è subito comparsa la lettera di Stefi.
L'oggetto era: Lettera per Maria. Da Stefi.
Cara Maria, ti scrivo dall'altro capo del mondo, dall'Argentina. Non sono qui solo per lavoro: sono venuta a trovare una persona. Non credo di averti mai parlato di Cristina. Siamo cugine di primo grado, e anche se abbiamo passato insieme solo una parte della nostra infanzia insieme, ci vogliamo molto bene e siamo rimaste sempre in contatto. Lei si è trasferita in Argentina con i suoi genitori quando aveva solo nove anni. E' cresciuta a Buenos Aires, ha studiato, ed è diventata giornalista come me. Oggi ha quarantacinque anni, un marito argentino che si chiama Saverio, e un figlio di dodici anni che si chiama Pablo. Ma adesso Cristina e la sua famiglia si trovano in una situazione difficile. Immagino che avrai seguito in televisione le notizie sull'Argentina. C'è una grave crisi, e per molti vivere qui sta diventando sempre più complicato. Inoltre la criminalità aumenta ogni giorno. Saverio insegna in una scuola media, mail suo posto di lavoro,come quello di Cristina, è sempre più a rischio. Con la crisi che c'è, infatti, vengono licenziate sempre più persone. Qui a Buenos Aires Cristina si dedica da anni a ritrovare i bambini che furono strappati ancora in fasce ai loro genitori durante la dittatura dei generali. Fa le sue ricerche insieme alle madri e alle nonne di quei bambini, che oggi sono diventati uomini e donne. E' un lavoro complicato e pericoloso, ma Cristina è una donna coraggiosa. E' un lavoro che Cristina svolge con le madri e le nonne di quei bambini, che oggi sono uomini e donne, ed è un lavoro difficile e pericoloso.Ma Cristina è una donna coraggiosa. Adesso, però, visto che qui lavorare è diventato così difficile,ha deciso di trasferirsi in Europa per un po', anche se spera di tornare in Argentina il prima possibile. Cristina, infatti, la considera la sua vera patria. Naturalmente Saverio verrebbe in Italia con lei, anche perché potrebbe perdere il lavoro da un giorno all'altro.Per fortuna, oltre allo spagnolo, conosce bene l'inglese e il francese e in Italia potrebbe dare delle lezioni private. Per quanto riguarda Cristina, ho già parlato con i direttori dei giornali per i quali lavoro, e tutti mi hanno detto che sarebbero interessati a una sua collaborazione. I risparmi di Saverio e Cristina non sono molti, ma sono comunque sufficienti per cominciare una nuova vita in Europa. Pertanto hanno deciso di partire appena possibile, anche se non sanno ancora prevedere quando. Cristina e Saverio sono preoccupati anche per il loro figlio Pablo. Qui le scuole sono appena finite, ma da voi sono cominciate solo da poco. Se Marco si iscrivesse subito in una scuola media italiana, potrebbe evitare di perdere inutilmente un anno. Ed ecco la ragione per la quale ti scrivo, Maria. Te la sentiresti di ospitare Pablo finché i suoi genitori non riescono a raggiungerlo? In tal caso, dovresti cercare per loro un piccolo appartamento in affitto, in modo che possano venire in Italia il prima possibile. Ovviamente devo sapere al più presto se pensi di potermi aiutare. Ti chiamo domani sera, così mi dai la tua risposta. Parlane con tuo marito e con i ragazzi e decidete tutti insieme. Potrei venire a Torino con Pablo tra una decina di giorni al massimo. Infatti non posso più trattenermi in Argentina, perché devo andare a Praga per lavoro. Con affetto Stefi |